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al testo di Costanzo Rapone
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OLTRE FRONTIERA
-Quanto manca? Che palle! Ancora un controllo! Ma chi cazzo ci vuole venire in questo paese di merda? Cosa controllano? La prossima volta, dai retta a me, ce ne andiamo a Forte a casa del Bepi, che adesso sicuro scopa come un riccio…Altro che vacanze avventura!- Il pullman è un vecchio Mercedes arrugginito, ha i sedili sfondati in finta pelle e la moquette lercia. Entra ed esce cigolando dalle buche che la pioggia ha scavato sulla strada sterrata, per poi fermarsi con un barrito da animale preistorico a pochi centimetri dall’asta di legno che segna il confine. -Dio! Che puzza!- _____________________°_________________________°___ -Quanto manca? Non ce la faccio! Le mani! Sento che stanno per aprirsi- - Avvicinati che ti aiuto. Pensa a quando saremo arrivati! Credo ci siano anche i grattacieli. Attento a non perdere la lettera…E’ nella loro lingua, vedrai che quando l’avranno letta non ci manderanno indietro. - Dalla marmitta squarciata esce fumo denso di piombo che l’albero di trasmissione frulla assieme alla polvere rossa dell’Avenue du Progrés. L’odore acre del sudore che emana dalle magliette tirate su a proteggere il viso, invece, profuma di casa. -Un giorno torneremo a casa?- La frontiera è in fondo al pullman: nessuno si è mai avvicinato tanto; nessuno è mai tornato. _____________________°_________________________°___ -Ho le chiavi di casa, i miei sono in vacanza. Quando arriviamo ci facciamo due settimane da paura…La doccia…Il bagno schiuma…Senti questi come puzzano. E adesso questo che vuole?- -Non fare lo stronzo, vuole vedere il passaporto. Ecco: questo è il mio. - -Sono venuti dritti da noi. Quanto mi stanno sul cazzo! Sono patetici, con tutte quelle stellette, fibbie e mostrine appese a quello straccio di divisa. Vuoi la borsa? Guarda pure! Ci sono magliette, calzini e mutande sporche, ma non te le fregare che sono Calvin Klein e costano una cifra. - Il militare afferra la borsa ed incomincia a frugare. Poi urla all’indietro e passa la borsa ad un altro soldato, che la prende e la lancia a terra attraverso il finestrino del conducente. -La mia borsa!- La canna del fucile lo tocca appena sul petto. -Siediti. Cazzo! Te l’avevo detto di non fare lo stronzo cosa hai messo in quella borsa? Dice di seguirlo. Stai calmo, fai parlare me. - _____________________°____________________________ Un militare gira attorno al pulman, poi si inginocchia e guarda sotto, raschia a casaccio con la baionetta. E’ scuro sotto al pullman, fa per accendere la torcia quando un collega gli piazza un calcio in culo. Si allontanano ridendo. -Se ne vanno. – Si abbracciano, aggomitolati assieme come gattini, i denti brillano bianchi sullo sfondo di ruggine e ferro del cassetto che il conducente ha ricavato nel vano motore. -Ora partiamo ed andiamo oltre frontiera. Ce l’ hai sempre la lettera? - _____________________°__________________________ -Cazzo, mi sei costato 50 dollari. Cosa te ne fai delle conchiglie? Lo sapevi che è vietato prenderle. – -Dio! No! Ci fermiamo di nuovo! Guarda dietro! Porca puttana abbiamo investito qualcuno! Una striscia scura traccia la sabbia. E’ rimasto qualcosa a terra, a pochi metri dal confine: una bambola, forse un ragazzo. Il conducente guarda nello specchio retrovisore e riparte mandando il motore fuori giri. I militari sparano in aria ma il pullman continua a viaggiare: è oltre frontiera. Un foglio vola via risucchiato dal vento e finisce a terra in mezzo alle ruote. Le gomme sono lisce e non lasciano traccia. |
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